Altra cronaca poetica tra
«prosa» e «poesia» che narra delle storie passate attraverso una variegata raccolta
di epitaffi – raccontati in prima persona dai defunti – di una cittadina del
profondo sud.
Ebbi i natali nella vicina Trinacria.
Fui chiamato dal regime a collaudare
nelle conurbate contrade di Radicena e Iatrinoli
la provinciale carreggiata intitolata a Luigi Razza
nota intercapedine di snodo nel pianoro
già nelle epoche medievali.
Le mie peculiari competenze
- ero ingegnere meccanico –
mi candidarono all’incarico
che iniziai con solerzia
sotto l’egida del podestà Mariano Aprea.
Le norme costruttive, tecniche e funzionali
costituivano le mie tre Grazie
che mi accompagnavano
nell’assolvimento dell’ingrato compito.
Fui solo nella mia vita
privo di alcuna semenza
mi allontanai tragicamente
senza alcun ricordo
senza nessun pianto.
Alcuno reclamò i miei maciullati resti.
La mia dimenticata stele
nel cimitero di Radicena così recita:
“Ing. Luigi La Masa
Tragicamente ucciso
Da folle
automobilistico
17 - 12 - 1929”.
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