venerdì 10 luglio 2015

Arrivano le Croci…Rosse!

Riflessioni sulla mala gestio locale

Gli italiani non hanno memoria diceva qualcuno, ma i cittadini del contado taurianovese in questa innata dote una benevola genetica probabilmente li avrà privilegiati.
Gli inani ragguagli dell'amministrazione sulla vicenda Tares e tributi e le consequenziali manifestazioni di vicinanza dei commissari al tapino popolo, sono stati inversamente proporzionali alle determinazioni fattuali dei soggetti settorialmente titolati a dirigere.
Certo capisco che un antico e complice retaggio gestionale abbia dimostrato lapalissianamente l’incapacità a gestire ed esternalizzare il servizio di riscossione tributi, ma pensare di gravare inopinatamente e reiteratamente sulle già striminzite casse delle famiglie taurianovesi, lo considero un eccesso di zelo contabile avulso dalla reale e tangibile consistenza dei servizi municipali garantiti.
Insomma, ente ti pago se mi garantisci un servizio, diversamente come disse qualche eroe patrio resisto e mi oppongo!
L'Amministrazione, ora comunque intende esternalizzare nuovamente la riscossione delle prebende comunali, quando come previsto dalla legge sulla stabilità, avrebbe potuto mantenere e prorogare di un anno il contratto con la esistente società gestente il servizio e contemporaneamente formare alcuni dipendenti comunali, più volenterosi e propensi, per la definitiva internalizzazione del servizio di riscossione dei tributi.
Quanto si risparmierebbe? Qualcosa non torna!
Ciò non è riferito con la presunzione di novelli stregoni, ma nella feconda speranza che possa sensibilizzare le volontà amministrative e contabili di elementi non delegati dal popolo a mantenere vivo ed attuale quel contratto sociale esistente tra il cittadino e l’amministratore, compendiato dal grande Jean-Jacques Rousseau.
Al di là delle antiche o presenti responsabilità politiche e amministrative che stanno emergendo in tutta la loro evidenza e ricapitolate nell'incapacità di gestire la cosa pubblica con senso di responsabilità, nella mancata ottemperanza ai principi fondamentali della corretta amministrazione e quant’altro e generanti questo disastro oramai conclamato, il nodo fondamentale resta un altro: chi pagherà tutto questo?
Domanda ovviamente retorica, saranno i cittadini. Gli aumenti di Tarsu, Tares, Tosap, IMU, ICI, servizi cimiteriali, oblazione per condono edilizio, imposta di scopo, contributo di soggiorno sono il conto da pagare, ironia della sorte a conclusione anche di antiche stagioni amministrative.
Urge una politica virtuosa e di rigore, fatta di responsabilità, trasparenza e partecipazione. Il Palazzo di città è la casa di tutti i cittadini e non lo studio privato di qualcuno poco interessato al bene comune.

Non preoccupatevi, indubbiamente tutto sarà appianato, solo che ciò avverrà ancora una volta a spese dei cittadini.

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