Arrivano le Croci…Rosse!
Riflessioni sulla mala
gestio locale
Gli
italiani non hanno memoria diceva qualcuno, ma i cittadini del contado
taurianovese in questa innata dote una benevola genetica probabilmente li avrà
privilegiati.
Gli
inani ragguagli dell'amministrazione sulla vicenda Tares e tributi e le
consequenziali manifestazioni di vicinanza dei commissari al tapino popolo,
sono stati inversamente proporzionali alle determinazioni fattuali dei soggetti
settorialmente titolati a dirigere.
Certo
capisco che un antico e complice retaggio gestionale abbia dimostrato
lapalissianamente l’incapacità a gestire ed esternalizzare il servizio di
riscossione tributi, ma pensare di gravare inopinatamente e reiteratamente
sulle già striminzite casse delle famiglie taurianovesi, lo considero un
eccesso di zelo contabile avulso dalla reale e tangibile consistenza dei
servizi municipali garantiti.
Insomma,
ente ti pago se mi garantisci un servizio, diversamente come disse qualche eroe
patrio resisto e mi oppongo!
L'Amministrazione,
ora comunque intende esternalizzare nuovamente la riscossione delle prebende
comunali, quando come previsto dalla legge sulla stabilità, avrebbe potuto
mantenere e prorogare di un anno il contratto con la esistente società gestente
il servizio e contemporaneamente formare alcuni dipendenti comunali, più
volenterosi e propensi, per la definitiva internalizzazione del servizio di
riscossione dei tributi.
Quanto
si risparmierebbe? Qualcosa non torna!
Ciò non è riferito con la presunzione di novelli
stregoni, ma nella feconda speranza che possa sensibilizzare le volontà amministrative
e contabili di elementi non delegati dal popolo a mantenere vivo ed attuale
quel contratto sociale esistente tra il cittadino e l’amministratore,
compendiato dal grande Jean-Jacques Rousseau.
Al di là delle antiche o presenti responsabilità
politiche e amministrative che stanno emergendo in tutta la loro evidenza e ricapitolate
nell'incapacità di gestire la cosa pubblica con senso di responsabilità, nella
mancata ottemperanza ai principi fondamentali della corretta amministrazione e
quant’altro e generanti questo disastro oramai conclamato, il nodo fondamentale
resta un altro: chi pagherà tutto questo?
Domanda ovviamente retorica, saranno i cittadini.
Gli aumenti di Tarsu, Tares, Tosap, IMU, ICI, servizi cimiteriali, oblazione
per condono edilizio, imposta di scopo, contributo di soggiorno sono il conto
da pagare, ironia della sorte a conclusione anche di antiche stagioni
amministrative.
Urge una politica virtuosa e di rigore, fatta di
responsabilità, trasparenza e partecipazione. Il Palazzo di città è la casa di
tutti i cittadini e non lo studio privato di qualcuno poco interessato al bene
comune.
Non preoccupatevi, indubbiamente tutto sarà
appianato, solo che ciò avverrà ancora una volta a spese dei cittadini.
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